Traumi infantili: conseguenze da adulti
Il termine trauma, dal greco τραῦμα –ατος, significa letteralmente “ferita”. In medicina viene utilizzato per indicare una lesione prodotta nell’organismo da un agente con un’azione improvvisa, rapida e violenta, mentre in psicologia si riferisce a un turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento o da un’esperienza dolorosa, triste e negativa, di notevole carica emotiva che inevitabilmente turba e disorienta.
L’entità del trauma e la sofferenza psicologica sono molto variabili, così come le risposte; c’è chi reagisce con ansia e paura e chi con sintomi dissociativi, aggressivi o di rabbia.
I traumi posso essere vissuti in prima persona, come nel caso di un’aggressione fisica, di una violenza sessuale o di un incidente, oppure da spettatori quando si assiste soltanto. In ogni caso, il trauma ha sempre un impatto significativo e, soprattutto, si può generare sia in infanzia che in età adulta. Sarebbe molto importante non sottovalutarlo o gestirlo in maniera poco adeguata, in particolar modo per tutta una serie di conseguenze dirette e indirette legate ad esso.
L’idea che gli eventi traumatici avessero delle conseguenze sulla persona era già presente negli studi pionieristici di Janet e Charcot, del settecento e ottocento, e successivamente in quelli di Freud. Sigmund Freud fu il primo ad attribuire ai traumi infantili un ruolo di causa nello sviluppo di alcuni disturbi mentali, definendoli come una “situazione d’impotenza”.
Cosa può causare i traumi infantili e quali sono?
Gli eventi traumatici dei primi anni dell’infanzia non spariscono con il tempo, vengono registrati nella memoria a livello implicito e inconscio, diventando una traccia per lo sviluppo della persona. Le ricerche scientifiche dimostrano, infatti, che i traumi subiti in infanzia sono così potenti da condizionare lo sviluppo della personalità e da svolgere un ruolo quasi decisivo nella manifestazione delle psicopatologie in età adulta.
Il trauma infantile ha diverse sfaccettature: può essere unico e violento, quando può produrre una minaccia per l’integrità fisica del bambino, quando può portare alla morte, oppure quando rappresenta una minaccia per le persone care, ma può riferirsi anche a un insieme di microtraumi relazionali, ripetuti e poco evidenti, che si accumulano silenziosamente nel corso dello sviluppo.
Il trauma unico e violento può essere riconducibile a un incidente, a una catastrofe naturale, alla guerra, alla violenza o all’abuso. I microtraumi o traumi ripetuti, purtroppo, è possibile trovarli negli assetti patologici e fallimentari delle prime forme di cura, quando l’adattarsi ai bisogni del bambino da parte della madre, o di chi se ne occupa, risulta estremamente complicato o addirittura impossibile. Per una maggiore chiarezza, è possibile classificare i traumi infantili in due categorie, i traumi d’abuso e i traumi di trascuratezza.
I traumi di abuso si dividono in:
- - Abuso fisico che comprende la violenza fisica, principalmente sotto forma di percosse.
- - Abuso emotivo, quando il bambino viene sottoposto a critiche, insulti, minacce, frequenti rimproveri oppure anche a forme di violenza indiretta, come ad esempio litigi tra adulti.
- - Abuso sessuale, che comprende le pratiche sessuali effettive, ma anche l’esposizione alla visione di scene sessuali, il coinvolgimento in argomenti di natura sessuale inappropriati in base all’età e al grado di comprensione, oppure quando si rende il bambino oggetto di allusioni sessuali.
La trascuratezza ha a che fare con la dimenticanza e l’abbandono ed è possibile distinguerla in:
- - Trascuratezza fisica, che si manifesta mediante la scarsa igiene personale del bambino, dell’abbigliamento, nella mancanza di cure mediche e tramite la disattenzione e l’incapacità di proteggerlo dai pericoli dell’ambiente circostante.
- - Trascuratezza emotiva in cui c’è un disinteresse o una scarsa considerazione di tutto ciò che il bambino sente a livello emotivo e di conseguenza nessun riconoscimento, sollievo e modulazione.
La distinzione dei traumi, purtroppo, non è così netta e un abuso fisico e sessuale si porta dietro un forte impatto emotivo. Le forme più comuni di trauma infantile sono: l’abuso sessuale e fisico, il bullismo o il cyberbullismo, la violenza domestica, la separazione dai genitori, la guerra e il terrorismo, una condizione medica improvvisa e grave e la morte di una persona cara.
Quando i traumi infantili condizionano la vita adulta?
I traumi infantili condizionano la vita adulta perché possono compromettere il normale processo di costruzione dell’identità. Un bambino che ha subito un trauma si è trovato a sperimentare l’impossibilità di fidarsi delle persone che avrebbero dovuto occuparsi di lui, di conseguenza, da adulto tenderà a dimostrare maggiore diffidenza nelle interazioni interpersonali.
I bambini che subiscono maltrattamenti saranno più suscettibili a sviluppare in età adulta una depressione maggiore, un disturbo d’ansia, un disturbo post traumatico da stress, un disturbo da abuso di sostanze o un disturbo del comportamento alimentare.
È opportuno tenere conto che le conseguenze visibili in età adulta dei traumi subiti in infanzia dipendono dal caso specifico, dalle strategie di coping, ovvero dal modo in cui le persone rispondono e fronteggiano situazioni avverse e difficili, dall’età in cui ha avuto luogo il trauma, dalla durata e soprattutto dal tipo.
Gli eventi traumatici possono influenzare direttamente o indirettamente lo sviluppo del cervello, provocando delle conseguenze sul piano mentale, fisico e sociale. Sarà più facile, quindi, sviluppare asma, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni e attacchi di panico.
Come si guarisce dai traumi?
Prima di cercare la soluzione al trauma, sarebbe opportuno sicuramente evitarlo, oppure riconoscerlo appena esso si manifesta. Un bambino che ha subito un trauma spesso si mostra triste, arrabbiato, irritato, sviluppa delle nuove paure, ha problemi a dormire, oppure manifesta disturbi somatici. La famiglia gioca un ruolo importante di aiuto, quando non è assente o addirittura la causa diretta del trauma; in tal caso, fondamentali sono anche gli interventi da parte delle istituzioni scolastiche e sociali.
Nel caso dei traumi infantili, è fondamentale intervenire rapidamente e affidarli alle cure di un esperto. La psicoterapia risulta essere il modo migliore per affrontarli e superarli. Tramite la psicoterapia si cerca di dare significato agli eventi e la costanza di un percorso terapeutico dà la possibilità di sperimentare un ambiente sicuro che aiuta a elaborare, comprendere, trasformare e provare a ricominciare.
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Dr.ssa Annunziata Altieri - Centro Clinico SPP Milano età adulta