DOTTORESSA MI SENTE? La terapia online, una riflessione aperta
Iniziano così le sedute online con Valentina (nome di fantasia), che vedo, dal suo divano di casa, nel piccolo schermo del suo smartphone, con una domanda, apparentemente banale; d’altronde quanti di noi durante riunioni, formazioni o contatti con amici o parenti lontani, non hanno chiesto una conferma sul funzionamento del dispositivo o sulla stabilità della connessione internet?
Ma, forse, la domanda della paziente racchiude un interrogativo più complesso: quello del sentire e del mettersi in una relazione intima e profonda (come quella terapeutica) con un altro fisicamente distante, incontrato e talvolta anche conosciuto, nello schermo di un computer, dove il corpo è assente o solo immaginato.
Il quesito di Valentina è pertanto di ispirazione per la stesura di questo breve articolo, che prova a sollevare una riflessione circa la terapia online e le sue implicazioni, sia per i professionisti che la praticano, che per i pazienti che ne usufruiscono.
Una premessa
Gli ultimi anni, anche a seguito della pandemia da Covid-19, sono stati oggetto di una rivoluzione digitale, la sfera privata, sociale e lavorativa è stata profondamente influenzata dal ruolo che le tecnologie hanno assunto; ad oggi la maggior parte degli individui vive una vita sempre “online” in un mondo connesso e senza più confini geografici e temporali.
Anche i professionisti della salute mentale non sono stati esonerati da tutto questo, come si evince dal proliferare di piattaforme di terapia online, assieme a un sempre maggiore numero di psicoterapeuti che offrono percorsi psicologici da remoto. E, come avviene di frequente nei confronti di qualsiasi cambiamento, si creano delle divisioni tra chi è apertamente e aprioristicamente contro e chi accoglie la novità come promessa di progresso e innovazione negando però limiti e rischi.
Si rende così necessario superare delle posizioni categoriali ponendosi in un’ottica riflessiva, individuando le peculiarità, i punti di forza e di debolezza che accompagnano qualsiasi novità; d’altronde, come scrive Paolo Migone “l’errore di fondo è di cercare uguaglianza e differenze fra due situazioni che sono per natura diverse. (...) Non si tratta di capire quale delle due sia superiore all’altro, ma di conoscere le peculiarità degli interventi che si svolgono in setting differenti, fisico, l’uno, virtuale, l’altro.” (P. Migone (2003), “La psicoterapia con internet”. Psicoterapia e Scienze Umane, 37, 4, pp 57 – 73.)
Per iniziare, cosa intendiamo per psicoterapia online?
Il concetto di intervento psicologico online si riferisce all’interazione tra psicologo e utente mediato dall’uso di tecnologie per la comunicazione attraverso il Web (OPL, 2022). La psicoterapia online rispetta le medesime linee guida della terapia tradizionale, distinguendosene per il fatto che il rapporto terapeutico si sviluppa tramite una connessione internet, sfruttando dispositivi come pc, tablet o smartphone.
I possibili vantaggi
La psicoterapia online si è sviluppata e diffusa perché in grado di offrire diversi vantaggi a chi si approccia a questo percorso. In particolare:
- - dà continuità a percorsi di cura iniziati vis-à-vis che non possono proseguire in studio (trasferimenti, soggiorni all’estero...);
- - consente a chi abita lontano da servizi psicologici fisici di poter usufruire di una prestazione psicologica;
- - garantisce assistenza alle persone con mobilità limitata (a causa di disabilità ad esempio);
- - è un’opportunità per avvicinarsi alla psicoterapia: coloro che mostrano incertezza o scarsa motivazione nell’avviare un percorso psicoterapeutico potrebbero trovare meno impegnativo sperimentare le sedute inizialmente attraverso la modalità online;
- - permette di superare eventuali pregiudizi: spesso, la resistenza che deriva dalla vergogna nel richiedere supporto psicologico rappresenta un ostacolo alla ricerca di aiuto. L’approccio online offre la possibilità di superare la paura di essere giudicati o stigmatizzati.
E i limiti?
I percorsi terapeutici online presentano anche dei limiti intrinsechi che, pertanto, devono essere considerati:
- difficoltà nello stabilire una connessione emotiva: la comunicazione non verbale, fondamentale in psicoterapia, è limitata dallo schermo, il che può ostacolare la creazione di una relazione terapeutica profonda;
- ambiente domestico non controllato: alcuni pazienti possono affrontare distrazioni o mancanza di privacy durante le sedute, compromettendo così la qualità della terapia;
- problemi tecnici: interruzioni o problemi di connessione possono interferire con il processo terapeutico e generare frustrazione;
- alcuni problemi psicologici, come traumi gravi o crisi di salute mentale, possono richiedere un approccio vis-à-vis. In questi casi, la presenza fisica del terapeuta può fornire un supporto immediato e un ambiente più sicuro per l'esplorazione emotiva;
- La psicoterapia si basa sull'esplorazione delle dinamiche relazionali tra paziente e terapeuta. In un ambiente virtuale, alcune delle sottigliezze di queste interazioni possono perdersi. Le reazioni emotive e i movimenti di transfert e controtransfert che emergono durante i colloqui possono non essere altrettanto evidenti, limitando l'efficacia del lavoro terapeutico.
La psicoterapia online offre dei vantaggi come l'accessibilità e la comodità, ma presenta, altresì, delle sfide significative. È fondamentale integrare le nuove modalità con un approccio critico e consapevole, considerando il tipo di sofferenza psichica dichiarata dal paziente, le sue caratteristiche di personalità, le difese consce e inconsce e le motivazioni che hanno spinto a chiedere una presa in carico online.
Terapeuti e pazienti devono pertanto valutare attentamente quando e come utilizzare questo approccio, considerando il contesto e le esigenze specifiche del paziente.
Se desiderassi iniziare un percorso di psicoterapia, contattami qui.
Dr.ssa Chiara Savini - Centro Clinico SPP Milano dell'età adulta