Dipendenza affettiva: come uscirne, cause e cura con la psicoterapia
La dipendenza affettiva si verifica quando all’interno di una relazione, solitamente amorosa, uno dei due partner si lega all’altro in maniera disfunzionale e, nonostante i vissuti di sofferenza, non riesce a sciogliere il rapporto.
Quali sono i sintomi della dipendenza affettiva?
Quando c’è una dipendenza affettiva, la relazione consiste in un rapporto non equilibrato e molto sbilanciato a discapito di uno dei due soggetti, dove non c’è reciprocità nel dare e ricevere amore e sostegno.
Chi soffre di dipendenza affettiva (più spesso una donna) antepone i bisogni del partner ai propri e, pur dichiarandosi insoddisfatta e infelice all'interno della relazione, tende a essere accondiscendente, accomodante, compiacente e premurosa in maniera talvolta sacrificale, pur di non perdere il partner e di non sentirsi abbandonata. Il soggetto dipendente si sente quindi estremamente vulnerabile ed è spaventato all'idea di rimanere solo.
Solitamente si tratta di persone già caratterizzate da bassa autostima, ma nella relazione si innesca un circolo vizioso che abbassa ulteriormente l’opinione di sé e porta ad accettare anche i comportamenti più svalutanti. Il partner (spesso l’uomo) spesso è un soggetto manipolatore, maltrattante o abusante, che manca di rispetto e tende a umiliare la partner, la quale, da parte sua, tende a giustificare questi comportamenti e a minimizzarne la gravità, evitando così di affrontare il problema.
Di fatto, diventa molto difficile per il partner con dipendenza affettiva rinunciare a questa relazione disfunzionale, che diventa via via più indispensabile, nonostante la sofferenza, in un meccanismo di dipendenza.
Come nasce una dipendenza affettiva?
La psicoanalisi ci insegna che lo stile relazionale e il modo in cui ci leghiamo da adulti ai nostri simili è influenzato dalle prime relazioni significative, come se queste prime esperienze costituissero una sorta di “copione” che tendiamo a ripetere successivamente. Come per altri sintomi, le cause vanno quindi ricercate nell'infanzia, e all'interno del modello familiare, ambientale e culturale in cui siamo stati immersi durante la nostra crescita.
Chi soffre di dipendenza affettiva può averne già fatto esperienza diretta durante l’infanzia, come vittima di una relazione soverchiante, umiliante, svalutante, trascurante o abusante, all'interno della quale ha “imparato” a stare in questo ruolo. In altri casi il dipendente emotivo è stato indirettamente coinvolto in una relazione di questo tipo, come spettatore di un modello relazionale tra i due genitori caratterizzato da assenza di rispetto e di reciprocità, da dinamiche di prevaricazione e di sopruso.
In altri casi, invece, il soggetto ha subito un'esperienza di abbandono reale o emotivo. Questo accade per esempio nel caso di un lutto precoce, oppure di una mancata disponibilità affettiva da parte di uno dei due genitori che portano alla mancanza di un attaccamento sicuro, di un ambiente in cui sperimentare una relazione intima di fiducia, di rispetto, di sicurezza e di autonomia, che possa promuovere uno sviluppo all'insegna della differenziazione e dell'individuazione.
Come uscire dalla dipendenza affettiva?
Uscire dalla dipendenza affettiva da un narcisista (o da qualsiasi altro genere di partner) da soli è molto difficile, quasi impossibile, proprio perché chi soffre di dipendenza affettiva nella relazione disfunzionale perde progressivamente la propria autonomia e la fiducia nelle proprie possibilità.
La cura psicoterapeutica si basa anzitutto su un rapporto rispettoso e non giudicante, che può contribuire a modificare i modelli relazionali disfunzionali appresi durante lo sviluppo, rappresentando così un'esperienza relazionale ed emozionale correttiva.
Occorre poi, assieme al terapeuta, comprendere come si sono strutturati i “copioni” interiori con le figure di riferimento e comprendere che è possibile modificarli interrompendo la coazione a ripetere patologica. Sarà importante restituire dignità ai propri bisogni affettivi, imparando ad autorizzarsi a esprimerli e a soddisfarli. Questo può avvenire rielaborando eventuali esperienze traumatiche infantili e riparando le parti del Sè che sono state offese, maltrattate e umiliate.
A proposito di questa tematica, ti consiglio di leggere anche il post sulle "Relazioni tossiche".
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Dr.ssa Sara Pagani - Centro Clinico SPP Milano età adulta