Stress lavoro correlato: sintomi, rischi e psicoterapia

Lo stress lavoro correlato è un'etichetta piuttosto trasparante, quantomeno didascalica, riferita a un fenomeno: anche a chi non si intende molto di clinica, suggerisce una sofferenza legata alla professione. Il termine stress è chiaro a tutti, già nel pensiero comune evoca un sentirsi sotto pressione: questa sensazione si verifica quando le richieste di performance crescono sensibilimente, turbando il nostro equilibrio psicofisico e mettendo alla prova le nostre risorse.

Slittando questa condizione generale alla dimensione lavorativa, abbiamo lo stress lavoro correlato, il quale è un insieme di reazioni di sofferenza, fisica e psicologica, che emergono quando le richieste lavorative superano, in quantità e per durata significative, ciò che il lavoratore può dare o aspettarsi di ricevere dal suo ruolo professionale.

COS'È LO STRESS LAVORO CORRELATO?

Cerchiamo di essere più precisi in merito a cosa sia lo stress lavoro correlato. È negli anni '70 che si è iniziato a prestare attenzione alla sofferenza sul lavoro e a individuare alcune fonti di stress in ambito professionale, come:

  • - i rapporti di lavoro tra colleghi e con i superiori
  • - la struttura organizzativa del luogo di lavoro
  • - il clima emotivo del luogo di lavoro
  • - le possibilità di carriera

Nel 2004, in una visione internazionale, lo stress lavoro correlato viene definito come "una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro" (Accordo Quadro Europeo).

In ambito italiano, l'INAIL sottolinea che lo stress lavoro correlato è un rischio potenziale di qualsiasi luogo di lavoro e per qualsiasi lavoratore e rimanda a un quadro normativo specifico del Paese, ovvero il d. lgs. 81/2008, il quale sancisce l'obbligo di valutare e gestire il rischio allo stress lavoro correlato e lo equipara a tutti gli altri rischi per la sicurezza e per la salute nel mondo del lavoro.

L'INAIL evidenzia pure che il termine stress lavoro correlato non include tutte le manifestazioni di stress accusabili sul lavoro, ma solo quelle originate dal contesto e dal contenuto del lavoro.

COSA PREVEDE IL DECRETO LEGISLATIVO 81/08 RIGUARDO ALLO STRESS LAVORO CORRELATO? E CHI FA LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI STRESS LAVORO CORRELATO?

Come è già stato accennato, il decreto 81/08 è lo sviluppo italiano dell'Accordo Quadro Europeo stilato nel 2004. Il decreto legislativo 81/08, conosciuto anche come Testo Unico Sicurezza sul Lavoro, prevede l'obbligo di valutazione dei rischi per la salute e per la sicurezza dei lavoratori, inclusi quelli implicati dallo stress lavoro correlato.

Tale obbligo è a carico del datore di lavoro (art. 28, comma 1) e non può essere delegato: attraverso questa valutazione, il datore ottiene una stima dei rischi cui sono esposti i lavoratori della sua attività. Il decreto 81/08 impone anche l'adozione di misure preventive, sulla scorta dei rischi stimati. Se il lavoratore accusasse danni da stress lavoro correlato, in seguito a provvedimenti assenti o insufficienti, l'imprenditore potrebbe incappare in sanzioni decretate dall'articolo 2087 del Codice Civile. La valutazione dei rischi dev'essere fatta con una periodicità triennale.

QUALI SONO GLI INDICATORI DI RISCHIO DELLO STRESS LAVORO CORRELATO?

Vi sono due macrocategorie di fattori di rischio inerenti allo stress lavoro correlato.

  • - gli indicatori di rischio che riguardano il contesto lavorativo, come:
    . gli aspetti comunicativi (se c'è una comunicazione libera all'interno dell'azienda; se gli obiettivi dell'organizzazione sono stati definiti e condivisi coi lavoratori, in base alla gerarchia professionale; se la partecipazione alle decisioni è possibile; se i superiori sono accessibili in caso di necessità; ecc.)
    . il valore dell'impiego (se la retribuzione del lavoratore è percepita equilibrata in senso relativo e in senso assoluto; il ruolo che il lavoratore occupa all'interno dell'organizzazione e la coerenza tra ruolo ricoperto e formazione ricevuta; le possibilità di proseguire la carriera e di avere aspettative di sviluppo in quel contesto lavorativo; ecc.)
    . il clima lavorativo (se il contesto in cui il lavoratore si trova a operare è percepito come sicuro; se vi sono conflitti interpersonali che disturbano le dinamiche lavorative; ecc.)
  • - gli indicatori di rischio che riguardano il contenuto del lavoro, come:
    . l'idoneità dell'ambiente di lavoro, delle sue strutture e attrezzature (dall'illuminazione sufficiente, all'inquinamento acustico; dalla manutenzione alla disponibilità degli strumenti necessari alla professione; ecc.)
    . gli orari di lavoro (durata del turno, rigidità o flessibilità, ritmi imprevedibili, possibilità di fare delle pause, intrusione della sfera lavorativa nella vita privata del lavoratore, ecc.)
    . il carico di lavoro (se è eccessivo o, al contrario, troppo poco - condizione che può portare a pericolose distrazioni o senso di inutilità; se il lavoratore percepisce di avere un controllo sul ritmo dei propri compiti oppure esso è dettato da scalette di riferimento o imposto da macchinari; se la mole di lavoro è affidata a un tempo congruo oppure se il lavoratore è sottoposto a scadenze pressanti; ecc.)
    . la natura del compito lavorativo (se esso è monotono, ripetitivo o frammentato; se espone a logoramento o a rischi fisici o psicologici; se le indicazioni e le condizioni per svolgerlo sono chiare; se gli scopi di quel compito sono condivisi con il lavoratore, così da inserirlo in una cornice di senso, oltre che di produttività, più ampia e comprensiva; se il lavoratore sente di essere sottostimato per quel compito; ecc.).

QUALI SONO GLI EFFETTI DELLO STRESS LAVORO CORRELATO?

Lo stress lavoro correlato può avere ricadute su due dimensioni diverse del comportamento di chi lo patisce:

  • - la dimensione individuale e personale, in cui si possono osservare sintomi a livello:
    . fisiologico, come disturbi della pressione o cardiaci, ulcere, infiacchimento del sistema immunitario, disturbi del sonno, fenomeni respiratori, tensioni muscolo-scheletriche, ecc.;
    . cognitivo, come fenomeni amnesici, difficoltà ad apprendere nuove informazioni, cali della concentrazione, riduzione della capacità decisionale, affaticamento mentale, ecc.;
    . comportamentale, come atteggiamenti aggressivi e distruttivi, uso di droghe e sostanze alteranti, abuso di alcol e tabacco, isolamento sociale, disordini alimentari, ecc.;
    . emotivo, come nervosismo, ansia, apatia, aggressività, disturbi del sonno, stanchezza generale e costante, problemi relazionali, ipocondria, vissuti depressivi e instabilità dell'umore, sindrome di burnout, ecc.;
  • - la dimensione aziendale, dove le reazioni allo stress si manifestano in atteggiamenti e comportamenti negativi per l'organizzazione in cui si lavora:
    . aumento dell'assenteismo, per cui il lavoratore stressato si assenta per malattia dal posto di lavoro;
    . comparsa del presenzialismo, fenomeno per cui il lavoratore stressato è sì presente al suo posto, ma senza essere produttivo;
    . riduzione della produttività e aumento degli errori compiuti durante lo svolgimento della professione;
    . incremento del turn-over, ovvero l'avvicendamento del personale diventa più frequente;
    . aumento dei casi di infortunio sul lavoro e dei costi di spese mediche, di indennizzo e assicurativi;
    . lamentele formali da parte dei dipendenti;
    . procedimenti e sanzioni di frequenza ed entità maggiori. 

COME SI VALUTA IL RISCHIO DI STRESS LAVORO CORRELATO?

La valutazione dei rischi dello stress lavoro correlato non avviene per singolo lavoratore, ma fa riferimento a gruppi omogenei di lavoratori e mira innanzitutto al benessere dell'organizzazione. La valutazione si sviluppa in una fase preliminare e in una fase approfondita.

La valutazione preliminare si suddivide ulteriormente in:

  • - un'analisi degli eventi sentinella, ovvero di quei fenomeni - veri e propri sintomi - che crescono in modo significativo in una condizione di stress:
    . le assenze per malattia
    . la frequenza e la quantità dei turn-over
    . gli infortuni sul lavoro e le segnalazioni del medico di base o del lavoro
    . le lamentele formalizzate mosse dai lavoratori
    . gli errori nell'espletamento dei compiti professionali
    . i procedimenti e le sanzioni
  • - una rilevazione degli indicatori di stress che, come già si è visto, si dividono in elementi di Contenuto ed elementi di Contesto.

Il reperimento dei dati circa gli indicatori di stress avviene tramite focus group, i cui partecipanti sono:

. il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
. il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
. il medico competente
. i responsabili dei lavoratori
. i lavoratori stessi divisi per gruppi omogenei.

I dati raccolti vengono confrontati con una lista di controllo e questa procedura restituisce un preciso fattore di rischio dello stress lavoro correlato esperibile in quell'organizzazione. È prevista, poi, l'elaborazione di un documento in cui si comunica il grado di rischio rilevato e, nel caso sia oltre la norma, anche i provvedimenti suggeriti per migliorare la situazione.

Se l'analisi preliminare ha evidenziato dei rischi oltre la norma, presso almeno uno dei gruppi omogenei di lavoratori, è obbligatorio proseguire con una valutazione approfondita. Questo passaggio ha l'obiettivo di valutare la percezione che i lavoratori hanno degli elementi di contenuto e di contesto che sperimentano lavorando e che sono ritenuti fattori di rischio di stress lavoro correlato.

Gli strumenti di cui ci si avvale per la valutazione approfondita sono:

. focus group
. questionari
. interviste semi-strutturate.

È bene concludere con una restituzione ai lavoratori dei risultati raccolti e analizzati, spiegando lo scopo di quella indagine e cosa essa ha evidenziato, ed esporre gli eventuali provvedimenti che si intendono mettere in atto per migliorare le condizioni lavorative.

COME SI PUÒ INTERVENIRE IN CASO DI STRESS LAVORO CORRELATO?

Una volta che gli effetti dello stress lavoro correlati sono comparsi, i provvedimenti devono interessare le due dimensioni colpite dal fenomeno: l'organizzazione e i singoli lavoratori

Gli interventi che interessano l'organizzazione mirano a recuperare il benessere aziendale, sottoforma di produttività e clima professionale, e a migliorare gli aspetti logistici che impattano sui gruppi di lavoratori.

Invece, il singolo dipendente che patisce gli effetti dello stress lavoro correlato può rivolgersi a uno psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico per recuperare un equilibrio psicofisico: a fronte di difficoltà di adattamento (che compromettono capacità lavorative, ma anche sociali), di disturbi ansiosi (talvolta accompagnati da derive psicosomatiche), di problematiche depressive (che spesso inficiano anche prestazioni cognitive e comportamentali), una psicoterapia psicoanalitica promuove il consolidamento dell'Io, l'incremento della resilienza e lo sviluppo di strategie di coping efficaci, così che l'individuo sofferente possa superare le difficoltà e rendere meno probabile una ricaduta in futuro.

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Dr. Emanuele Visocchi - Centro Clinico SPP Milano età adulta